28.01.02 - MOZIONE URGENTE N. 0229 - concernente la regolarizzazione degli immigrati che già lavorano in nero nel nostro Paese - a firma dei Consiglieri: BISCARDINI, CIPRIANO, PORCARI, STRIK LIEVERS, BONFANTI, MAIOLO, ZAMBETTI, MAULLU, GUARISCHI, SAFFIOTTI, FATUZZO, BASSOLI, ORSENIGO, DANUVOLA, GIORDANO, FERRARI

MOZIONE URGENTE

Considerato che la presenza dei lavoratori non comunitari in Italia rappresenta una risorsa importante per lo sviluppo del nostro Paese, utile al sistema delle imprese e alle famiglie;

Considerato che la maggioranza dell'opinione pubblica ritiene necessario introdurre correttivi alla legislazione vigente in materia di immigrazione;

Considerato che su problematiche come quelle dell'immigrazione non comunitaria è necessario dare risposte concrete che concilino le innegabili esigenze di sicurezza con le esigenze di convivenza civile, evitando che su temi come questo prevalgano posizioni e conflitti di natura ideologica;

Considerato che fra le attività del Governo sia decisivo ai fini, di una corretta applicazione delle norme sulla regolamentazione, garantire un costante e rigoroso controllo delle frontiere e dei confini nazionali per evitare l'ingresso di immigrati irregolari;

Considerato determinante impedire l'espandersi dell'immigrazione clandestina che può rappresentare, dovendo vivere in condizioni di marginalità sociale, anche un pericoloso sostegno indiretto alla criminalità;

Considerato che il Disegno di legge del Governo, approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta di venerdì 14 settembre, proponendosi di modificare la legislazione vigente, regolamenta diversamente le sanzioni amministrative e penali per gli irregolari, nonché l'ingresso e la permanenza degli stranieri sul territorio nazionale, ammissibili soltanto se legati allo svolgimento di una attività lavorativa certa e lecita;

Considerato che tale Disegno di legge trascura la fattispecie dei non comunitari irregolari ed incensurati, che già lavorano stabilmente in nero nel nostro Paese presso imprese industriali, artigianali e commerciali o presso famiglie in attività di tipo domestico ed assistenziale;

Considerata la richiesta dei datori di lavoro di regolarizzare, prendendo atto della situazione esistente, i lavoratori non comunitari irregolari già in possesso di un lavoro in nero, evitando che per la regolarizzazione di questi lavoratori si debba ricorrere ad una procedura tortuosa e pressoché impossibile del rimpatrio e del successivo rientro in Italia;

Considerato ancora che la regolarizzazione degli extracomunitari privi di permesso di soggiorno ed incensurati, già in possesso di una attività lavorativa, è riconosciuta come necessaria dalla maggioranza degli italiani e che forti sono le pressioni delle associazioni di categoria e delle famiglie che sostengono questa necessità per non perdere una professionalità ed un rapporto di fiducia già maturato presso di loro;

Considerato che la proposta di regolarizzare i lavoratori non comunitari senza permesso di soggiorno che già svolgono attività lavorativa è perfettamente coerente con l'obiettivo più generale per combattere il lavoro nero e di fare emergere l'economia sommersa;

Il Consiglio Regionale della Lombardia

intende chiedere al Governo e al Parlamento, in sede di approvazione del Disegno di legge di cui all'oggetto, di considerare:

- la necessità di una regolarizzazione nominativa degli immigrati irregolari che già lavorano in nero nel nostro Paese attraverso, ad esempio, l'autodenuncia del datore di lavoro che consenta la contemporanea regolarizzazione del lavoratore immigrato e la depenalizzazione del reato commesso dallo stesso datore di lavoro per averlo precedentemente assunto senza adempiere in tutto o in parte agli obblighi di legge vigenti in materia fiscale e previdenziale;

- la necessità che le Regioni, d'intesa con le categorie interessate, siano parte attiva nella definizione delle qualità professionali e delle quantità degli ingressi in Italia dei lavoratori non comunitari adeguati a rispondere alle esigenze locali;

- la necessità di regolarizzare coloro che, in base alla circolare del Ministero del Lavoro del 1999, pur avendo un rapporto di lavoro regolare e quindi pagando i contributi previdenziali e fiscali, non abbiano ancora ottenuto dalla Questura un regolare permesso di soggiorno.


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