05.07.01 - MOZIONE URGENTE N. 0159 - Concernente la violazione del diritto di partecipazione dei cittadini milanesi da parte del Sindaco di Milano Gabriele Albertini - a firma di Biscardini, Reibman, Confalonieri, Lombardi, Martina, Cipriani, Viotto, Monguzzi,

IL CONSIGLIO REGIONALE

Premesso che:
- nel mese di novembre del 2000 venivano depositate presso la segreteria del Comune di Milano le firme necessarie all’indizione di un referendum in materia di traffico da parte dei cittadini milanesi ai sensi dello Statuto del Consiglio comunale;
- in data 11 maggio 2001 il Sindaco di Milano Gabriele Albertini indiceva il referendum nella giornata di sabato 30 giugno 2001;
- considerato che tale data di per sé avrebbe reso difficile il raggiungimento del quorum del 30% degli aventi diritto al voto necessario a garantire la validità della competizione referendaria;
- considerato come aggravante che il Sindaco ha assunto fin dall’inizio la decisione, inopportuna, pur consentita dallo Statuto del Comune di Milano, di non inviare agli elettori milanesi né il tradizionale certificato elettorale. né altra documentazione informativa sulla data e sui quesiti referendari;
- considerato che questa decisione dell’amministrazione comunale, insieme alla discussione intorno all’iter apertosi con il contenzioso giudiziario promosso da alcuni cittadini per l’annullamento della data del 30 giugno, ha determinato un clima di totale incertezza sull’attendibilità della data già fissata per il 30 giugno;
- considerato che il sindaco di Milano di fronte a questi fatti ha ritenuto comunque di non sospendere tale consultazione, nonostante il parere pressoché unanime della stampa e dell’opposizione e considerato che il sindaco di Milano ha ritenuto di non sospendere tale consultazione nemmeno nella giornata di venerdì 29 successivamente alla sentenza del TAR, che contraddicendo il precedente decreto del Presidente della seconda sezione del TAR stesso, riteneva ammissibile il referendum a poche ore dall’apertura dei seggi, quando il referendum sembrava già di fatto rinviato;
- considerato che la disinformazione ha coinvolto la grande maggioranza dei cittadini al punto che è stata tale da non consentire nemmeno il coinvolgimento dei presidenti e scrutatori;
- considerato che durante la giornata del voto, all’apertura dei seggi, non si sono presentati nelle rispettive sezioni molti presidenti e molti scrutatori e considerato che alcuni seggi sono rimasti chiusi o si sono aperti durante il corso della giornata impedendo così il diritto di voto per alcuni cittadini;
- considerato che la gestione di questa vicenda da parte del Sindaco di Milano rappresenta una pagina nera nella storia della democrazia di questa città, in quanto

l’amministrazione comunale si è resa, in via sostanziale, responsabile della violazione del diritto di voto e di espressione dei cittadini milanesi;
- considerato che al di là del merito e dei contenuti dei quesiti referendari, che il sindaco avrebbe potuto democraticamente contrastare e confutare, si è verificato un comportamento del sindaco contrario all’istituto del referendum, non facendosi garante del rispetto delle regole democratiche;
- considerato che tale stato di cose ha creato indignazione e sconcerto tra la maggioranza dei cittadini milanesi notevolmente sottolineato e stigmatizzato dalla stampa sia locale che nazionale;

IL CONSIGLIO REGIONALE

ai sensi dello Statuto della Regione Lombardia che tutela i diritti di partecipazione di tutti i cittadini lombardi riconoscendo il valore del referendum popolare nel pieno rispetto delle autonomie locali e a salvaguardia del buon nome delle istituzioni locali

esprime

disapprovazione sul comportamento del Sindaco e dell’Amministrazione comunale di Milano per il danno di immagine arrecato alla Regione Lombardia, alla città di Milano e al sistema delle autonomie locali.

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