31.05.01 - INTERROGAZIONE URGENTE N, 1053 - a firma di Bassoli, Monguzzi, Biscardini, Galperti, DanuvolaI sottoscritti consiglieri regionali premesso che il fenomeno dell’immigrazione in Italia è in costante aumento e, oltre alla Legge 40/98 “Disciplina dell’Immigrazione e Norme sulla condizione dello straniero”, anche il Piano Sanitario Nazionale 1998/2000 indica fra i propri obiettivi lo sviluppo di politiche intersettoriali di salvaguardia alla salute degli immigrati, obiettivo raggiungibile anche attraverso la formazione di operatori sanitari finalizzata ad approcci interculturali nella tutela della salute; la Legge regionale 38/98 all’art. 2, comma 2, lettera 1. prevede la realizzazione di iniziative specifiche per la promozione culturale e l’inserimento sociale delle donne immigrate, con particolare riferimento alla tutela della maternità; considerato che con i fondi previsti dalla Legge 40/98 la Regione Lombardia ha finanziato due progetti sperimentali, nel campo dell’assistenza socio-sanitaria alle donne immigrate e alle loro famiglie, i cui risultati sono stati resi pubblici nell’ambito di un convegno tenutosi il 30 maggio scorso; I due progetti realizzati da un’associazione di ricerca, cooperazione e formazione interculturale tra donne, hanno portato, il primo all’inserimento di mediatrici linguistico culturali in 13 dei 20 consultori familiari della città di Milano, il secondo all’apertura, presso i reparti di ostetricia e ginecologia degli Ospedali San Carlo e San Paolo di Milano, di due Centri Salute e Ascolto per le donne immigrate; atteso che dai dati forniti dal Ministero della Sanità risulta che, in controtendenza rispetto al dato generale che vede una netta e costante diminuzione del ricorso all’interruzione di gravidanza, i casi di IVG relativamente alle donne straniere sono in forte aumento; in Lombardia nel 2000 risulta in forte aumento il numero di parti delle donne immigrate che, ad esempio, all’Ospedale San Paolo sono passati dal 14% del ‘99 aI 17% del totale nel 2000, mentre al San Carlo sono passati dal 14,5% al 22,6%; il servizio di mediazione culturale ha la doppia funzione di offrire assistenza agli utenti stranieri, al tempo stesso, di costituire un valido supporto per l’attività degli operatori all’interno dei servizi sanitari; interrogano la Giunta e l’Assessore competente per sapere quando intende aprire il nuovo bando per l’accesso ai finanziamenti relativi al nuovo biennio, alla luce del fatto che i finanziamenti previsti dalla Legge 40/98 per il biennio 1999/2000 sono esauriti; se intende stanziare fondi aggiuntivi per permettere la realizzazione degli interventi previsti, oltre che dal Piano Sanitario Nazionale, anche dalla L.r. 38/98; se intende, vista la necessità di tutelare la salute delle donne e dei loro bambini favorendo una modalità di approccio preventivo ai servizi pediatrici e ai consultori familiari, uscire dalla fase sperimentale, istituendo nei budget delle ASL una voce di spesa dedicata; se intende, inoltre, estendere il servizio di mediazione culturale, oltre che alle problematiche della maternità, anche ad altri settori sanitari utilizzati dai cittadini stranieri. |