06.04.01 - MOZIONE URGENTE N. 0140 - Concernente la cura dei soggetti colpiti da patologia mentale - A firma di BASSOLI, MONGUZZI, BISCARDINI, FERRARI,

MOZIONE URGENTE

Il Consiglio regionale della Lombardia

Premesso che

Il 7 aprile in tutto il mondo si celebra la “Giornata Mondiale della Salute Mentale” che rappresenterà l’occasione, per tutte le associazioni che si battono per questo problema, di porre l’accento sulla necessità dileggi, politiche e servizi più appropriati, ma anche di ridurre lo stigma e migliorare la qualità della vita di coloro che vengono colpiti in modo diretto ed indiretto (familiari) da questo disagio.
In Lombardia si è concluso da circa due anni il processo di chiusura degli ospedali psichiatrici regionali, iniziato con la Legge 449/97, ma rimane ancora aperta una serie di problemi, peraltro ribaditi in più occasioni, da operatori, familiari e dal “Comitato Promotore per la Salute Mentale”, composta da oltre 60 realtà associative presenti sul territorio.
Alla progressiva dismissione degli ex O.o.P.p. non ha fatto riscontro, né il necessario rafforzamento dei servizi sul territorio, né si sono sviluppate appropriate politiche integrate per la prevenzione e l’inserimento sociale e lavorativo dei soggetti colpiti dal disagio.
Le associazioni hanno infatti denunciato una preoccupante carenza di centri diurni e centri residenziale a cui si deve aggiungere la mancanza di supporti alle famiglie colpite da questo disagio che si ritrovano così ad affrontare in solitudine una malattia che coinvolge psichicamente, fisicamente ed economicamente l’intero nucleo famigliare.
Gli operatori hanno poi ribadito l’esistenza di una situazione di profonda sofferenza nel settore, dovuta alla carenza di psichiatri e di operatori professionali che in Lombardia ha ormai raggiunto una criticità largamente superiore rispetto alle altre regioni.
La situazione è poi particolarmente problematica a Milano, dove di denuncia una drastica riduzione dei CPS, del monte ore delle prestazioni e, di conseguenza, del numero di pazienti che ad essi si rivolgono. La situazione è poi aggravata da complicazioni di tipo logistico ed informativo che demotivano e disorientano i familiari dei malati.
La permanenza di uno stato di disagio trova riscontro anche nelle recenti affermazioni fatte dall’Assessore alla Sanità che ha ribadito la necessità di fare del Dipartimento di salute mentale il punto di aggregazione di tutto ciò che offre il territorio per affrontare i problemi dei malati psichici;


Considerato che

l’art. 98 della Legge. 388/2000 prevede che il 5% del budget sanitario regionale, oltre ai proventi derivanti dall’utilizzo delle aree e delle strutture degli ex Oo.P.p., vengano utilizzati per interventi nel settore della psichiatria.

a destinare risorse certe, anche aggiuntive agli stanziamenti nazionali destinati al consolidamento dei Dipartimento di Salute Mentale, finalizzate non solo ad interventi di carattere sanitario, ma anche al reinserimento sociale e lavorativo dei sofferenti psichici, anche attraverso un rapporto più diretto con Enti Locali e tramite convenzioni con Enti pubblici e privati. A tale proposito anche predisponendo un progetto interassessorile che coinvolga, oltre all’Assessorato alla Sanità, anche gli Assessorati preposti alle politiche sociali, al lavoro, alla formazione ed agli Enti Locali.

ad affrontare in modo più incisivo il problema del completamento e del rafforzamento degli organici, anche inserendo nuove figure professionali;

a prevedere il mantenimento della spesa a carico del Servizio Sanitario regionale di tutte le persone dimesse dagli ex Oo.Pp. e inserite in strutture di cura non psichiatriche;

a mettere in rete tutti i servizi e le strutture presenti sul territorio anche valorizzando forme di partecipazione delle famiglie, del volontariato, e di coloro che sono impegnati nella tutela dei diritti dei sofferenti psichici;

a sottoporre alla discussione della Commissione competente i dati e l’operato finora svolto dalla “Consulta della Salute Mentale” nonché i dati relativi agli interventi finora realizzati in regione nel settore della salute mentale;

ad accogliere la richiesta del “Comitato Promotore per la Salute Mentale” di dedicare a questo problema un Consiglio regionale entro la fine del mese di maggio 2001.

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