21.02.01 - Interpellanza a risposta scritta n. 5018 - concernente i corsi di Massofioterapia firmata da BISCARDINI, BENIGNI, LOCATELLI, MONGUZZI, REIBMAN

I sottoscritti Consiglieri regionali

Visto che la Regione Lombardia continua ad autorizzare corsi di massofisioterapia non più consentiti dal 1996;
Vista la delibera della Giunta regionale n.29828 del 15 luglio 1997 che autorizza il Centro Studi Superiore di Bergamo, detto anche Scuola per le Professioni sanitarie, ad effettuare corsi di formazione di massaggiatore-massofisioterapista;
Visto il decreto legislativo 30 dicembre 1992 n.502 e successive modificazioni e integrazioni;
Viste le risposte date dal Governo ad alcune interrogazioni parlamentari ed in particolare vista la risposta resa dal Ministro alla interrogazione parlamentare n.4/12794 nella quale, rispetto alla denuncia che anche in Regione Lombardia sussistevano corsi illegittimi per massofisioterapisti, si ribadisce l’irrilevanza dei suddetti titoli;
Visto il parere del Consiglio di Stato del 20 settembre 2000 che ha sospeso alcuni corsi per massofisioterapisti indetti dalla Regione Piemonte;
Visto che in data 27.09.00 la AITR-Associazione italiana terapisti della riabilitazione aveva sollevato all’assessore alla Sanità della Regione Lombardia tale incongruità con particolare riferimento ai corsi della Scuola per le Professioni sanitarie sita in Via G.B.Moroni 255 a Bergamo;
Visto che l’AITR non ha a tutt’oggi ottenuto risposta in merito e che successivamente in data 26.10.00 la Direzione Generale dell’Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia, Ufficio Programmazione, autorizzava anche se solo per un anno il proseguimento dei corsi non più ammissibili dal 1996;
Visto che a nostra conoscenza presso la Scuola per le Professioni sanitarie di Bergamo perdurano detti corsi;
Visto che questi fatti determinano un danno oggettivo a carico degli studenti frequentanti e delle loro famiglie in quanto detti titoli non potranno essere riconosciuti e considerato inoltre che questa anomalia potrebbe ricadere sulla Regione Lombardia con responsabilità sia amministrative che penali;

Interpella

La Giunta regionale e nella fattispecie l’Assessore alla Sanità per:
- conoscere quale siano le intenzioni della Giunta regionale per rimuovere queste permanenti irregolarità e quali provvedimenti intenda assumere affinché tali corsi vengano immediatamente interrotti;
- sapere se l’assessorato alla Sanità sia a conoscenza dell’esistenza in Regione Lombardia di altre scuole o istituti che si trovino nelle stesse condizioni di irregolarità quali quelle da noi riscontrate a Bergamo.

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