15.12.00 - MOZIONE URGENTE n. 0079 - concernente il progetto promosso da amnesty international per sostenere i diritti delle donne afgane e l'istituzione di una commissione consiliare diritti civili - firmata da BISCARDINI, BASSOLI, BISOGNI, MARTINA, DANUVOLA, BONFANTI, ORSENIGO, MONGUZZI, MAIOLO, SAFFIOTTI

Il Consiglio Regionale della Lombardia

premesso che

Amnesty Internationai, insieme con l’associazione “Donne in Nero”, sta promuovendo un importante progetto, proposto da due note associazioni umanitarie afgane (“Humanitarian Association of the Women of Afghanistan” e “Humanitarian Assistance for the Women and the Children of Afghanistan”) per portare alfabetizzazione e cure sanitarie alle donne afgane in Afghanistan e a quelle rifugiate presso i campi profughi pakistani

-L’iniziativa ha come scopo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica italiana sulla tragedia che incombe sul popolo afgano, in particolare sulle donne e, di conseguenza, di raccogliere fondi per la realizzazione del progetto

Richiamato che


-L’Afghanistan è, da oltre 20 anni, teatro di una sanguinosa guerra civile segnata, dal ‘79 all’89 dall’invasione sovietica, dall’89 al ‘94 dalle lotte fra fazioni opposte di mujahideen e dal ‘95 ad oggi dalla progressiva conquista del territorio da parte dei talebani che hanno ormai raggiunto il controllo del 90% del territorio

Considerato che

- In questi 20 anni di guerra, i combattimenti, la repressione, l’abbandono, i bombardamenti indiscriminati hanno devastato la società afgana, provocando più di un milione di morti fra i civili, la distruzione di edifici scolastici, case, ospedali ed attività produttive, con il conseguente collasso economico del paese;

- tra la popolazione civile, coloro che hanno maggiormente subito ogni forma di violenza ed abuso, sono alcune particolari categorie tra cui i bambini, gli appartenenti a minoranze etniche, i difensori dei diritti umani e le donne;


atteso che

le donne afgane si vedono oggi negati anche i più elementari diritti civili, infatti:

- non possono lavorare al di fuori delle loro case, tranne che nel settore medico

- non possono più accedere all’istruzione

- devono attenersi ad un rigido codice di abbigliamento che prevede la completa copertura del corpo, pena la pubblica fustigazione

- se accusate di adulterio vengono punite con la lapidazione

- hanno difficile accesso alle cure sanitarie, tanto che, ad esempio, migliaia sono ogni anno le morti per parto

- risulta molto difficile anche contattarle ed aiutarle, dal momento che anche le organizzazioni umanitarie, presenti sul territorio, non possono avere operatori di sesso femminile

si impegna

- a istituire, a norma dell’art. 9 della L.R. 16/92, la Commissione Consiliare “Diritti Civili”, allo scopo di vigilare sull’ effettiva attuazione del principio di parità e sulla piena realizzazione dei diritti umani e civili

- a realizzare un incontro internazionale per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla grave situazione in cui versano le donne afgane

impegna la Giunta Regionale


- a supportare, anche attraverso Io stanziamento di fondi adeguati, il progetto in premessa

- a mettere in atto tutti gli strumenti in suo possesso per sensibilizzare i cittadini lombardi su questo grave attentato alla dignità ed ai diritti umani di un intero popolo e, in particolare delle donne


Milano 17 dicembre 2000

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