23.07.03 - INTERROGAZIONE N. 2327 - Concernente l'inadeguatezza della Casa di Cura Santa Rita di Milano a divenire sede del Dipartimento di Emergenza e Accettazione (DEA)

INTERROGAZIONE

Considerato che la Casa di Cura Santa Rita di Milano è stata individuata nel 1998 dalla Regione Lombardia come sede di Dipartimento di Emergenza e Accettazione (DEA);

Considerato che la Regione Lombardia ha rilasciato un nulla osta preventivo alla realizzazione dell’intervento edilizio per ampliamento e riorganizzazione interna con aumento della capacità ricettiva di 38 posti letto con DGR 47420 del 29 dicembre 1999;

Considerato che con DGR 49721 del 27 aprile 2000 veniva concesso un ulteriore nulla osta preventivo per altri 57 posti letto per un totale di 95 posti che si dovrebbero andare ad aggiungere ai 181 posti nel frattempo accreditati;

Considerato che in ragione di queste DGR, la Casa di Cura Santa Rita al fine di realizzare le opere di ampliamento, otteneva dal Comune di Milano una variante al PRG per costruire su area vincolata;

Considerato che in seguito, tra il 2000 e il 2002, la Casa di Cura Santa Rita ottiene dal Comune di Milano ulteriori autorizzazioni in deroga che consente di realizzare un edifico di sette piani fuori terra e tre interrati e che è attualmente in corso una nuova domanda di variante al PRG per ottenere la destinazione F-SI-H (servizi intercomunali-ospedale);

Considerato che a detta della stessa Casa di Cura Santa Rita tali richieste sarebbero motivate dalla volontà della Regione Lombardia di fare di questa clinica l’unica realtà sanitaria di riferimento del Nord est Milano;
I

Considerato che ci si trova di fronte ad uno strano circolo vizioso che vedrebbe la Casa di Cura Santa Rita chiedere continue autorizzazioni per ampliamenti facendosi forte delle delibere regionali, avviando nel contempo al comune ulteriori richieste di nuovi ampliamenti per ottenere nuove autorizzazioni regionali;

Considerate le proteste dei cittadini della zona che ritengono i continui ampliamenti di questa struttura incompatibili con la realtà urbanistica della zona, con le limitate dimensioni dell’area sulla quale insiste la Casa di Cura stessa e incompatibili con le condizioni di traffico e di congestione degli attuali assi di penetrazione in Milano;

Considerato che comunque una volta realizzato il progetto così come presentato alla amministrazione comunale di Milano, la Casa di Cura Santa Rita non disporrebbe, né dei requisiti sanitari di qualità e sicurezza necessari, né dei requisiti minimi di aree a verde e di parcheggi (previsti 60 su area non prospiciente contro un fabbisogno di circa 1000) necessari per ottenere dalla Regione Lombardia l’accreditamento;

Vista la relazione tecnica della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap FISH nella quale è precisato che né per la parte esistente, né per la nuova costruzione sono rispettate le norme esistenti sull’eliminazione delle barriere architettoniche e della legge 626/94;

Visto che da alcuni studi risulterebbero lacune e condizioni di pericolo, insite in un progetto che prevede una grande espansione in uno spazio molto ristretto, quali:
- assenza di illuminazione naturale ai piani interrati in molti spazi destinati alla permanenza di degenti e personale come in spazi destinati alla palestra di degenti, alla fisioterapia e all’emodinamica;
- persone in stato di incoscienza .o con handicap fisici devono, in caso di pericolo o incendio, essere portati in superficie dalle sale operatorie o dagli spazi per la riabilitazione mediante due soli ascensori a tenuta di fumo situati in prossimità delle rampe di scale con accessi disagevoli soprattutto per persone in carrozzina;
- carenza di servizi igienici in ambulatori interrati e nelle vecchie e nuove sale operatorie;
- sovrapposizione di percorsi sporco/pulito degli spazi annessi alle sale operatone;
- la maggior parte delle sale operatorie ha una dimensione inferiore a quanto raccomandato per la chirurgia generale dalle linee guida per la definizione degli standard di sicurezza e di igiene (DPR 27/6/86 e DM 5/8/87);
- molte camere hanno una dimensione inferiore al minimo previsto, molte non dispongono di servizi igienici, poche prevedono servizi accessibili;

Considerata l’anomalia anche dal punto di vista sanitario che caratterizza questo contorto processo di ampliamento della Casa di Cura Santa Rita;

Considerato che l’unica soluzione affinché, nell’ambito della riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale, la Casa di Cura Santa Rita possa disporre anche un domani di requisiti organizzativi e sanitari idonei, può avvenire solo attraverso il suo ridimensionamento o il trasferimento in altra sede;

i sottoscritti consiglieri interrogano

il Presidente della Giunta o l’Assessore delegato per conoscere:
- quali intenzioni abbia la Regione rispetto al programma di ampliamento della Casa di Cura Santa Rita con sede a Milano in via Catalani e se non considera in contrasto l’aumento dei posti letto di questa struttura rispetto all’esubero stimato per la città di Milano;
- se corrisponda al vero la disponibilità della Regione a fare della Casa di Cura Santa Rita la struttura sanitaria di riferimento del Nord est Milano, non tenendo conto delle più importanti preesistenze, e se corrisponda al vero la volontà della Regione di fare di questa struttura una futura sede EAS;
- se la Giunta regionale è al corrente che i progetti in fase di attuazione non corrispondono comunque ai requisiti sanitari e di sicurezza previsti dalla normativa vigente in materia sanitaria e per l’accreditamento.


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