24.06.03 - MOZIONE N- 0495 - Concernente la sospensione dell'autorizzazione operativa dell'impianto di smaltimento R.E.A. spa di Dalmine e valutarne l'impatto ambientale, gli effetti inquinanti e l'effettiva utilità nel territorio bergamasco e in Lombardia. A firma dei Consiglieri: LOCATELLI, BONFANTI, MONGUZZI, CIPRIANO, MARTINA, LOMBARDI, BISCARDINI

Il Consiglio Regionale della Lombardia

Premesso che

 La Regione Lombardia ha autorizzato con delibera ad “hoc” del 21 gennaio 1998, la realizzazione dell’impianto di termoutilizzazione REA S.p.A ubicato in Dalmine, considerandolo “Impianto a tecnologia innovativa” quindi realizzabile al di fuori della pianiticazione provinciale.
 Che detto termoutìlìzzatore ha una capacità di smaltimento di 400 T/giomo di RSU, assimilabili ed ospedalieri;
 Che questa struttura è autorizzata dalla Regione Lombardia ad incenerire il rifiuto “tal quale" in deroga a quanto disposto dal DM Ambiente 22/97;
 Che tale struttura è stata autorizzata senza che sia stata disposta da codesto ente la prescritta Valutazione D'Impatto Ambientale Regionale
 Che la convenzione tra REA S.p.A. con il Comune di Dalmine prevede lo smaltimento dei rifiuti provenienti dalla sola provincia di Bergamo;

Preso atto che

 Le Amministrazioni dei Comuni limitrofi a Dalmine (Levate Lallio, Osio Sopra, Osio Sotto, Bonate Sotto, Filago, Comun Nuovo, Verdello e Zanica) hanno presentato contro l’autorizzazione regionale al “Progetto REA” sopracitato quattro ricorsi al TAR Lombardia per la mancata effettuazione della prescritta Valutazione D’Impatto Ambientale Regionale;
 che tali ricorsi sono stati rigettati dal T.AR Lombardia senza essere presi in considerazione nel merito in quanto depositati, secondo il Giudice del TAR, oltre i termini stabiliti;
 le amministrazioni dei comuni limitrofi sopracitate si sono appellate al Consiglio di Stato ed il ricorso è tuttora in attesa di giudizio;
 il 5 luglio 1999 il Ministero dell’Ambiente, nella persona del direttore generale prof sa M. Rosa Vittadini, in risposta ad una nota inviata dal Comune di Levate e di altri Comuni della zona, chiese informazioni e spiegazioni alla Regione Lombardia, precisando che: “.. avendo l’impianto una potenzialità di 400 tonnellate al giorno... come tale è da sottoporre obbligatoriamente a Valutazione di Impatto Ambientale (J7A) regionale “ E concludeva dicendo: “... Dalla documentazione si evince una situazione di notevole inquinamento atmosferico che richiede un’attenta valutazione di impatto ambientale per i progetti di nuovi impianti Si invita pertanto codesta Regione a voler cortesemente relazionare allo scrivente sull’iter autorizzatorio adottato e ad attivare tutte le necessarie iniziative per assicurare il pieno rispetto del citato DPR e, comunque, della direttiva in materia di valutazione di impatto ambientale “.
 La Regione rispondeva al Ministero dieci giorni dopo - il 15 luglio 1999 - spiegando i criteri seguiti, sottolineando che la procedura adottata si avvaleva di uno studio di compatibilità ambientale, realizzato dai tecnici di R.E.A. S.p.A contenente pressoché integralmente gli elementi previsti a riguardo, che la procedura garantiva forme di pubblicità e di partecipazione quanto meno analoghe a quanto stabilito.
 La posizione del Ministero dell’Ambiente venne tuttavia ribadita ulteriormente in una comunicazione alla Regione ed alla Provincia di Bergamo - sempre firmata dalla dott.sa Vittadini - che, dopo aver spiegato alcuni elementi procedurali, tra l’altro dice: “... Fermo restando quanto sopra osservato, è altresì necessario evidenziare che, dalla delibera concernente l'approvazione del progetto e il rilascio dell'autorizzazione, emerge l’assenza di qualsivoglia riferimento al parere di compatibilità ambientale e alla sua relativa acquisizione. Così stando le cose è indubbio che la citata delibera di approvazione del progetto omette completamente gli adempimenti in materia di Valutazione di Impatto Ambientale, peraltro obbligatoria nel caso in esame. Alla luce di quanto osservato, questo Servizio è dell’avviso che la procedura di "autorizzazione” debba essere adeguatamente rivista, previa procedura di Valutazione di Impatto Ambientale da espletarsi secondo le norme regionali vigenti. “
 Il Comune di Dalmine in data 28/07/2000 ha presentato ricorso alla “Direzione generale dell’Ambiente della Comunità Europea”, per chiedere, l'intervento presso la Regione Lombardia della Repubblica Italiana, la Provincia di Bergamo e l’autorità giurisdizionale adita (Tribunale Amministrativo Regionale di Milano) e, occorrendo, Amministrativo Regionale di Milano) e, occorrendo, sostituendosi agli organi competenti per far si che l'impianto autorizzato venisse sottoposto ad azione di verifica tecnica e tutto il procedimento amministrativo sottoposto a valutazione di impatto ambientale..
 il 27 ottobre 2000 il Ministero dell’Ambiente, nella persona del direttore generale prof.sa M. Rosa Vittadini nuovamente scriveva: “.... Questo servizio ritiene che non siano state adeguatamente ottemperate nella forma e nella sostanza le disposizioni comunitarie così come recepite dalle norme nazionali vigenti in materia di VIA. Si diffida pertanto codesta Regione ad voler porre in atto con la massima urgenza la necessaria procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale di cui al DPR 12411996...
 il 13 settembre 2001 Il Ministero dell’Ambiente, nuovamente interveniva dando a R.E.A. S.p.A 30 giorni di tempo per avviare la procedura di VIA minacciando il ricorso ai poteri sostitutivi comunicando l’inevitabile sanzione da parte della Commissione europea in quanto il corretto iter autorizzativo non è stato rispettato.

Considerato che :

 Recentemente il suddetto impianto è stato sotto i riflettori delle cronache per aver violato più volte i limiti di smaltimento imposti da norme e convenzioni perché:
 avrebbe smaltito su disposizione della Regione Lombardia e in violazione della convenzione stipulata col Comune di Dalmine, RSU provenienti da fiori la Provincia di Bergamo, in particolar modo dalla Provincia di Milano; si sono trovati recentemente rifiuti radioattivi;
 Gli episodi di cui sopra sembrano dovuti al fatto che l’impianto fatichi a trovare la quantità di rifiuti necessaria a funzionare a pieno regime;
 nonostante da più parti gli enti preposti si affrettino a dire che la situazione è sotto controllo ed a gettare acqua sul fuoco; l’opinione pubblica è sempre più allarmata e preoccupata per l’inquinamento che quest’impianto può produrre;
 come ultimo atto è ormai noto che la “Direzione generale dell’Ambiente della Comunità Europea” avrebbe messo in mora lo Stato italiano, in quanto competente territorialmente in ordine alla mancata effettuazione della prescritta Valutazione D’Impatto Ambientale Regionale

Tanto premesso e considerato I Consiglio regionale

 Pone una severa censura nei confronti dell’Ente e dell’amministrazione regionale in ordine alla mancata correttezza dell’iter istruttorio autorizzativo dell’impianto di termoutilizzazione REA. S.p.A.. di Dalinine;
 Ritiene superficiale, pretestuosa e vergognosa per un istituzione che dovrebbe tutelare e rappresentare 9 milioni di cittadini la missiva del - il 15 luglio 1999 - che giustificava la mancata richiesta di VIA coprendosi con uno studio di compatibilità ambientale, realizzato dai tecnici dl RE.A. S.p.A., cioè da chi avrebbe dovuto essere valutato e controllato

IMPEGNA LA GIUNTA A:

 Sospendere cautelativamente l’autorizzazione a smaltire all’impianto REA S.p.A. di Dalmine;
 a far effettuare al più presto la prescritta Valutazione D’Impatto Ambientale Regionale come prescritto dalle norme vigenti;
 a verificare con estrema attenzione gli eventuali possibili fenomeni d’inquinamento, nonché la quantità/qualità delle ceneri in uscita dal suddetto impianto;
 a valutare con estrema attenzione la reale necessità dell’esistenza di questo impianto per il bacino bergamasco e più in generale per quello lombardo.


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