11.06.02. - MOZIONE N. 0289 - Concernente la riorganizzazione della rete ospedaliera della provincia di Sondrio che non deve prevedere la chiusura dei presidi ospedalieri di Chiavenna e Morbegno e deve invece privilegiare un rapporto prioritario con le rappresentanze degli enti locali - a firma dei Consiglieri CONFALONIERI, BISCARDINI, MONGUZZI, LOCATELLI, MARTINA, BONFANTI, BASSOLI

Oggetto: situazione presidi ospedalieri provincia di Sondrio


IL CONSIGLIO REGIONALE

Premesso che
L’attuale AO della provincia di Sondrio è attualmente articolata nei tre ospedali per acuti di Sondrio, Morbegno e Chiavenna

La formulazione di due piani distinti di riorganizzazione della rete ospedaliera provinciale da parte del direttore generale del’ASL, Emilio Triaca, e del direttore generale dell’AO “Eugenio Morelli” di Sondalo, è avvenuta senza alcun coinvolgimento delle amministrazioni locali;

Nell’ambito del piano formulato dall’attuale direttore generale dell’ASL di Sondrio è contemplata la chiusura dei presidi di Chiavenna e Morbegno, insieme alla contestuale costruzione di una nuova struttura nella bassa Valtellina, al trasferimento in nuova sede dell’ospedale di Sondrio e il declassamento dell’ospedale Morelli a semplice presidio zonale;

Ricordato che
Per le zone montane l’organizzazione del servizio sanitario deve tenere conto ".... degli elementi di condizionamento e disagio costituiti dalla bassa densità di popolazione, dalla sua dislocazione, dalle difficoltà di collegamenti, anche in relazione alle condizioni climatiche.. . e può prescindere dai parametri di costo e di efficienza per il territorio urbano e comunque a limitato disagio”, come espressamente disposto dall’articolo 36 della L.R. n. 10 del 29 giugno 1998;

Richiamata
La reazione dei cittadini e delle amministrazioni locali che in diverse sedi e con diverse modalità si stanno opponendo a tali scelte al di là delle appartenenze partitiche ed in particolare le oltre 15.000 firme dei cittadini della Valchiavenna, il documento votato dalla Conferenza dei Sindaci della Valchiavenna il 18/04/2002 e dalla Comunità Montana Valchiavenna del 1 6/05/2002, nonché le migliaia di firme apposte dai cittadini dell’alta Valtellina e il documento votato il 27/12/200 1 dagli amministratori locali dei comprensori di Tirano e Bormio;

Richiamato altresì
Quanto affermato nell’attuale PS SR, per cui “nell’ambito dell’aggiornamento del sistema tariffario verranno valutati i costi di produzione anche in relazione ai condizionamenti strutturali legati al territorio montano, con particolare riferimento alle attività di emergenza-urgenza”;

IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE

a) a disporre perché non vengano chiusi i presidi ospedalieri pubblici di Chiavenna e Morbegno prevedendo il rilancio dell’Ospedale Morelli come ospedale pubblico di rilevanza nazionale attraverso il potenziamento delle alte specialità e dell’attività riabiitativa;
b) a disporre per una riqualificazione delle strutture di Chiavenna e Morbegno attraverso un adeguamento della rete di emergenza-urgenza dei due presidi contestualmente all’indispensabile rafforzamento delle strutture operative della chirurgia d’elezione del presidio di Chiavenna e al mantenimento del punto nascita della medesima struttura;
c) ad operare per la costituzione di un fondo di integrazione per le aree montane che consenta alla futura AO della provincia di Sondrio di sostenere l’erogazione delle prestazioni ospedaliere anche in oggettiva situazione caratterizzata da parametri di costo delle prestazioni differenziati;
d) a disporre perché la maggiorazione della quota capitaria dell’ASL di Sondrio venga mantenuta ed utilizzata per il potenziamento dei servizi di prevenzione, medicina territoriale e distrettuale;
e) a disporre perché sia inserita nel piano strategico dell’azienda, anche in attuazione al nuovo Piano socio sanitario regionale la gestione di nuovi servizi che agevolino l’operato dei Medici di medicina generale, gli interventi di assistenza domiciliare e delle case di riposo per non autosufficienti;
f) ad instaurare un rapporto prioritario con gli organismi di rappresentanza degli enti locali nelle scelte e decisioni riguardanti le problematiche sanitarie, anche istituendo la Conferenza Permanente per la Programmazione Sanitaria e Socio-sanitaria, ai sensi della legge 2/2002 art.3 comma 1;

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