16.05.02 - ORDINE DEL GIORNO N. 0475 - Concernente il mandato alla Giunta e alla Commissione speciale per la situazione carceraria sia per la stesura di un programma di miglioramento della vita dei detenuti sia per la realizzazione di contratti di lavoro con cooperative e altre realtà di lavoro dei carcerati - a firma dei Consiglieri MYALLONIER, BELOTTI, SAFFIOTI, MONGUZZI, MARTINA, PORCARO, FATUZZO, BISCARDINI, BONFANTI


IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA

considerata,

alla luce del positivo e prezioso lavoro svolto dalla Commissione speciale sulla situazione carceraria e della ricchezza delle informazioni da essa acquisite, la grave emergenza carceraria che colpisce le strutture presenti sul territorio regionale e che in particolare si manifesta attraverso:

- Il drammatico dato di sovraffollamento che vede, a dispetto di una capienza prevista di 6300 detenuti, una presenza di circa 8000 soggetti ristretti;
- l’ancora eccessiva limitatezza delle occasioni di lavoro per i detenuti, sia all’interno delle strutture penitenziarie, sia all’esterno grazie all’applicazione dei benefici previsti dalla legge;
- le difficoltà dovute alla presenza di detenuti di diverse nazionalità, culture e religioni;

considerato

che dal nuovo Titolo V della Costituzione derivano alla Regione nuove competenze in materie, quali istruzione, lavoro e tutela della salute, che sicuramente riguardano il carcere;

che tale potenziamento del ruolo della Regione nelle politiche carcerarie impone, per poter intervenire con la necessaria incisività, una riflessione organica;

richiamati

i principi e le motivazioni che hanno portato alla costituzione della Commissione speciale sulla situazione carceraria ed in particolare “la necessità di promuovere azioni volte al miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti e del successivo reinserimento sociale e lavorativo nella convinzione che la permanenza in carcere debba costituire una possibilità di riflessione e che il successivo riacquisto della libertà costituisca un’occasione di reale prevenzione del crimine e di interruzione della spirale della recidiva”;

considerato

il contributo fondamentale che può venire dal lavoro e dalla formazione, anche professionale, in vista del pieno recupero dei cittadini detenuti alla vita sociale e quindi per contrastare la realtà del carcere come scuola del crimine;

considerato

che peraltro un’efficace politica di investimento in questo campo non potrà non avere preziose e positive conseguenze sotto il profilo della tutela della tranquillità sociale e dell’ordine pubblico;

visto altresì

il Protocollo d’intesa sottoscritto in data 22 febbraio 1999 tra la Regione Lombardia e il Ministero di Grazia e Giustizia in materia di trattamento penitenziario;

rilevate

le difficoltà di applicazione del protocollo d’intesa, che pesano in particolare sull’aspetto della medicina penitenziaria e dell’assistenza sanitaria alla popolazione detenuta, nonché sul tema della formazione professionale che risulta poco incentivata e scarsamente attinente alle richieste provenienti dal mondo del lavoro;

considerato

che appare necessario orientare la formazione professionale dei detenuti in carcere in modo da offrire loro effettive possibilità di inserimento lavorativo, e quindi sociale;

considerato

che la carenza di interventi volti a rinforzare gli organici del personale dell’area trattamentale e sanitaria costringe gli agenti di Polizia Penitenziaria a svolgere mansioni non previste dall’ordinamento penitenziario;

IMPEGNA LA GIUNTA E LA COMMISSIONE SPECIALE SULLA SITUAZIONE CARCERARIA

ciascuna nel proprio ambito di competenza, a definire e a proporre al Consiglio un programma organico di politica carceraria che la Regione, anche in base ai suoi nuovi poteri, possa condurre, in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, programma da articolare in puntuali interventi che portino ad un effettivo miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti, a maggiori possibilità di effettivo reinserimento sociale e lavorativo, attraverso un ampio programma formativo che tenga conto delle richieste provenienti dalle realtà economiche della Regione e ad una assistenza sanitaria più efficiente;

IMPEGNA ALTRESI’ LA GIUNTA

A potenziare, per quanto possibile, l’entità delle commesse regionali realizzate nelle strutture penitenziarie, sollecitando in particolare enti pubblici e privati ad intraprendere iniziative analoghe che portino alla realizzazione di contratti con cooperative e altre realtà lavorative di detenuti;

a riferire annualmente al Consiglio sul numero e sull’entità economica delle commesse realizzate per conto della Regione Lombardia nelle strutture penitenziarie, presentando una relazione puntuale che indichi il numero di detenuti coinvolti, le ore lavorative impiegate;

a invitare Province e Comuni lombardi a fornire dati sulle analoghe commesse da essi affidate, da inserire nella relazione annuale.


[ Chiudi ]