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DROGA. LEGGE ILLIBERALE E PROIBIZIONISTA - Giovedi, 26 Gennaio 2006
”Il decreto sulle droghe imposto al Parlamento con il voto di fiducia risponde ad una logica illiberale e proibizionista che non risolverà alcun problema ed avrà effetti drammatici dal punto di vista sociale”
Lo ha dichiarato il senatore Roberto Biscardini che è intervenuto in Aula a nome dei senatori della Rosa nel Pugno.
”Questa legge che non distingue tra droghe pesanti e droghe leggere, confonde il consumatore con lo spacciatore e mette sullo stesso piano 250 mg di marijuana con 500 mg di cocaina, sottoporrà qualche centinaio di migliaia di giovani in possesso di qualche spinello, all´arresto, al carcere o alla detenzione in strutture private. Il 27 % della popolazione detenuta nelle nostri carceri è tossicodipendente e con questa legge questo numero è destinato ad aumentare. La CdL ci propone un modello di società deviato e mette nelle mani del magistrato, in modo discrezionale, la possibilità di tenere in carcere un giovane consumatore di spinelli fino a sei anni ed un tossicodipendente fino a 20 anni.
È una scelta liberticida - ha aggiunto Biscardini - non degna di un paese civile, che si dovrebbe preoccupare veramente del recupero dalla tossicodipendenza e della lotta alla droga non con provvedimenti demagogici, repressivi ed elettoralistici.
E´ un provvedimento gravissimo che nasconde inoltre ben altri interessi.
Sembra fatto apposta per consentire non solo alla maggioranza di fare una campagna elettorale sulla sicurezza e sulla tolleranza zero, ma per consentire a qualcuno di fare business sulla tossicodipendenza.
E´ grave che questa legge - ha concluso Biscardini - affidi i poteri di certificazione e di terapia a soggetti privati che avranno tutto l´interesse di iscrivere nei propri registri il maggior numero possibile di tossicodipendenti”.



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