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BANKITALIA/ZANDA: GOVERNO RIFERISCA SU VIGILANZA E CENTRALE RISCHI - Mercoledi, 21 Settembre 2005
Interrogazione da Margherita, Ds, Rifondazione, Sdi, Verdi.
”Il Governo ha il dovere di chiarire in base a quali indirizzi impartiti negli ultimi tredici anni dal Governatore e dal Direttore generale, la Vigilanza e la Centrale rischi della Banca d´Italia hanno agito al fine di prevenire il verificarsi di casi simili a quello di cui è stato protagonista il signor Ricucci, arrivato ad ampliare a dismisura la propria posizione debitoria nei confronti del sistema bancario nazionale potendo rivolgersi, di volta in volta, a questo o a quell´altro Istituto di credito in relazione all´evoluzione dei propri rapporti personali”. Lo chiedono in un´interrogazione urgente al presidente del Consiglio e ai ministri dell´Interno,
dell´Economia e della Giustizia, i senatori Luigi Zanda, Paolo Giaretta (Margherita), Stefano Passigli (Ds), Tommaso Sodano (Rifondazione Comunista), Giovanni Crema (Sdi), Loredana De
Petris (Verdi), Sandro Battisti (Margherita), Roberto Biscardini (Sdi), Nando Dalla Chiesa e Pierluigi Castellani (Margherita).
L´interrogazione, di cui è primo firmatario Zanda, ripercorre le vicende che hanno portato Stefano Ricucci all´attuale posizione debitoria nei confronti delle banche: ”Nel ´95 Ricucci, già indebitato, trova ugualmente credito,´fuoripiazza´, presso la
Banca Agricola Mantovana. Poi, nel ´98, apre un credito di 15 miliardi con la Bna e produce presto un debito di ben 80 miliardi. Appena due anni dopo, dalla Banca Cariverona, Ricucci ottiene un ulteriore credito di circa 20 miliardi. L´unico ma decisivo elemento di continuità tra le tre banche creditrici è
stata la presenza di Massimo Bianconi: nel ´95 condirettore della Bam, nel ´98 Amministratore delegato della Bna e dal 2000 direttore Generale di Cariverona”.
”Dopo questa prima fase di attività ´immobiliari-finanziarie´ - continua Zanda - Ricucci, pur trovandosi già in posizione fortemente debitoria, riceve cospicui affidamenti anche da molte note banche: Banca Carige, Banca Intermobiliare, Unicredit, Meliorbanca, Banca Popolare di Lodi, BPL Suisse, Deutsche A.G., Societé Générale, Banco di Sardegna, Banca Popolare dell´Emilia Romagna, Banca Popolare di Vicenza”.
”Dal caso personale di Ricucci - che pur essendo un cliente sulle cui garanzie nulla si sa, ha comunque ricevuto fidi considerevoli - emergono possibili lacune della Vigilanza e della Centrale
rischi di Bankitalia. Soprattutto se si considera che, grazie al credito bancario, Ricucci ha potuto svolgere azioni che hanno determinato lo sconvolgimento dell´azionariato di Bnl e di
Antonveneta, influendo sull´esito di due importanti opa e incrinando la credibilità di Bankitalia. Conseguentemente è necessario che il Governo riferisca al più presto sull´attività della Vigilanza e della Centrale rischi della Banca d´Italia e - conclude Zanda - sugli effetti che il loro funzionamento produce sulla gestione degli istituti vigilati, con particolare riguardo ai requisiti richiesti per l´ammissione al credito di
imprenditori sprovvisti di adeguate garanzie fideiussorie e assolutamente mancanti di qualsiasi credito personale”.



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