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  • 03 giugno 2014 - INTERVENTO SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 3 GIUGNO 2014

    INTERVENTO SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE
    DEL 3 GIUGNO 2014

    omissis

    N/162 - APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE ATTIVITÀ DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE E PER LA DISCIPLINA DELLA VENDITA DA PARTE DELLE IMPRESE ARTIGIANE DI PRODOTTI ALIMENTARI DI PRIOPRIA PRODUZIONE PER IL CONSUMO IMMEDIATO NEI LOCALI DELL´AZIENDA.

    Emendamento 1

    Il Presidente Rizzo così interviene:
    “Invito tutti a creare un clima nel quale chi parla può essere ascoltato. Non c’è l’obbligo di ascolto, ma c’è il diritto di chi vuole ascoltare, di poterlo fare. Prego, consigliere Biscardini.”
    Il consigliere Biscardini così interviene:
    “Faccio solo un ragionamento di opportunità politica e di economia nel dibattito che stiamo svolgendo.
    Quando si ha di fronte una delibera così complessa come questa, fatta di punteggi, confesso che non riesco a misurare se gli emendamenti che modificano il punteggio sono migliorativi o peggiorativi della delibera.
    Mi fido ciecamente di ciò che pensa Gibillini, che ha grande esperienza, però non so se Gibillini, con il suo emendamento, sta migliorando o peggiorando la delibera.
    Ho sentito due interventi ragionevoli, quello del Consigliere Cappato che condivido a pieno, cioè, io preferisco sapere qual è la qualità del drink piuttosto che misurare la qualità di un negozio sulla base dei metri quadri, poiché un negozio sul quale abbiamo centrato la metratura mi può avvelenare, quello piccolino o quello grande mi può dare un servizio o eccezionale di qualità.
    La stessa osservazione l’ha fatta il Consigliere Palmieri, perché una saracinesca ha un punteggio superiore alla possibilità di entrare senza barriere architettoniche in un locale? Come si vede, quando la delibera è misurata non con il cervello ma con i numeri è difficile, quasi impossibile capire quale sarà il risultato o finale, anche dei nostri emendamenti.
    Sfido chiunque ad intenderci di numeri, così come sono formulati.
    Magari ciecamente ci assumiamo la responsabilità, approviamo la delibera - invito la maggioranza a ritirare tutti gli emendamenti - ci fidiamo del nostro Assessore, mettiamo alla prova questa delibera e casomai, con l’Assessore ci prendiamo l’impegno, dopo 2 – 3 – 4 mesi, di perfezionare la delibera, correggerla, modificarla, con un atteggiamento realistico.
    Mi fido più dell’Assessore che di noi stessi in questa fase, presumo che lui con i suoi uffici ci abbia ragionato, discusso, arriviamo qua con dei numeri, chissà se centriamo o meno l’obiettivo.
    L’altra ipotesi è che l’Assessore dalla discussione che stiamo facendo, recuperi gli emendamenti che abbiamo messo sul tavolo e faccia una proposta unitaria.
    Mi sembra che stiamo allo stillicidio di una delibera così complessa che penso gli uffici abbiano assolutamente ragionato, quindi, propongo per la prima ipotesi, noi maggioranza diamo credito alla Giunta, ci fidiamo della delibera così com’è e, poi, se ci sarà qualcosa da cambiare si cambierà tra qualche mese quando le cose, magari, dovranno essere perfezionate, altrimenti il dibattito diventa incomprensibile e peraltro non riesco a capire come si fa ad organizzare una struttura commerciale a Milano, in ragione di un sistema algebrico, dove un commerciante ha dei punti in positivo e ha dei punti in negativo, la media potrebbe essere un disastro generale, però, se questo è stato il criterio, do fiducia alla Giunta, all’Assessore, invito, anzi, i partiti della maggioranza a ritirare i loro emendamenti.”
    omissis

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