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  • 25 novembre 2013 - INTERVENTO AI SENSI DELL’ART. 21SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 25 NOVEMBRE 2013

    omissis
    Il Presidente Rizzo dà la parola al consigliere Biscardini.
    Il consigliere Biscardini così interviene:
    “Grazie, Presidente. Io intervengo per evitare che le mie dichiarazioni di sabato scorso siano suonate offensive nei confronti dei Capigruppo di questo Consiglio comunale, nel senso che mi sono permesso di esprimere molte perplessità sulle decisioni prese dai Capigruppo in merito all’assegnazione degli Ambrogini 2013 e delle medaglie d’oro a essi connesse. Ho espresso già mesi fa queste perplessità leggendo l’elenco dei nominativi e delle associazioni che avranno l’onore di vedere questo riconoscimento e mi sono convinto di più della necessità di rivedere questa liturgia. Una liturgia che si chiama lottizzazione ed è la peggiore specie. Lottizzazione che va ai livelli medi e bassi, a fatica rischia di arrivare ai livelli alti e che mi permetto di dire, con tutta serenità, è una lottizzazione che si lascia prendere anche dall’emozione. Io non condivido nel modo più assoluto che il decesso di Aldo Coppola abbia portato questo Consiglio comunale al riconoscimento dell’Ambrogino alla Memoria. La città di tanti grandi, la città di tanta cultura, la città di tanti nomi che erano stati presentati come coloro che potevano avere un riconoscimento anche alla memoria, professori universitari, docenti riconosciuti per la loro esperienza in tutto il mondo, certo non appartenenti al mercato della moda o di L’Oreal, non hanno avuto alcun riconoscimento.
    Siccome io per anni ho subito l’appellativo di essere uno che appartiene alla storia della “Milano da bere”; andate a prendervi i riconoscimenti degli anni della “Milano da bere”: non eravamo mai caduti così in basso! Io rimango del parere che si debba rivedere tutto e se non si rivede tutto, si abbia il coraggio di abolire questa fiera della vanità e questa fiera della lottizzazione! Si abbia il coraggio di rimeditare su che cosa voglia dire “benemerenza”, si abbia il coraggio di capire che cosa vuol dire “merito”: se il merito è personale, ci sono mille persone, dai grandi parrucchieri agli operai che hanno meriti. Un conto è invece la benemerenza nei confronti della città, cosa completamente diversa.
    Mi permetto di lanciare un atto di accusa profondo, anzi se ci fossero dei cittadini che il giorno 7 dicembre venissero al Dal Verme a protestare contro questa indecenza, io sarò fuori dal Teatro Dal Verme con questi cittadini”.
    omissis

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