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  • 24 novembre 2011 - INTERVENTO CONSIGLIERE BISCARDINI SU ORDINE DEL GIORNO N. 43 “REALIZZAZIONE DI UN PIANO STRAORDINARIO DI CONTROLLI FISCALI” E DIBATTITO.

    INTERVENTO CONSIGLIERE BISCARDINI
    SU ORDINE DEL GIORNO N. 43 “REALIZZAZIONE DI UN PIANO STRAORDINARIO DI CONTROLLI FISCALI” E DIBATTITO.
    SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 24 NOVEMBRE 2011
    Presiede Basilio Rizzo - Presidente del Consiglio
    Partecipa il Vicesegretario Generale Carlo Lopedote
    omissis
    Il Presidente Rizzo sottopone all’esame del Consiglio l’ordine del giorno iscritto all’ordine del giorno con il n. 43, a firma del consigliere Biscardini ed altri, che si allega.
    Il consigliere Biscardini così interviene:
    Grazie, Presidente. Per iniziativa del gruppo del Partito Democratico, nel mese di giugno/luglio presentammo un ordine del giorno in questo senso, cioè un appello che rivolgiamo a Milano, per il Comune di Milano, ma tendenzialmente lo rivolgiamo a tutti i Comuni d’Italia, di accedere a un impegno molto importante che è quello di combattere, insieme allo Stato, l’evasione fiscale, a partire proprio dall’iniziativa dei Comuni.
    I Comuni per anni e anni hanno delegato allo Stato questa materia e si sono in qualche modo anche, secondo me, lavati un po’ l’anima rispetto al tema dell’evasione fiscale.
    Siccome un decreto e una manovra finanziaria del mese di maggio consentiva ai Comuni di partecipare, insieme all’Agenzia delle Entrate, all’individuazione e all’accertamento dell’evasione fiscale con l’ipotesi di portare nelle casse dei Comuni il 50% delle risorse accertate, noi allora, a luglio se non mi sbaglio, presentammo un ordine del giorno.
    Quest’ordine del giorno risale, invece, al mese di settembre perché caso vuole che il decreto dell’agosto, numero 138, fa ancora molto di più: consente ai Comuni di incassare il 100% delle entrate accertate, insieme all’Agenzia delle Entrate, e quindi sono chiamati in qualche modo dallo Stato Centrale a assumersi il massimo della responsabilità su un tema così delicato.
    È inutile che quando andiamo in televisione denunciamo i 120 miliardi di evasione fiscale e poi quando siamo qua in qualche modo non affrontiamo la questione.
    Io devo prendere atto che in questi mesi la Giunta si è data già in parte da fare perché ha organizzato un servizio, sta organizzando un servizio, si sta attrezzando su questa materia.
    Prima, lo ricordo, tale facoltà era concessa anche alle Giunte precedenti, su questa materia, ma non si è fatto letteralmente nulla.
    Si è parlato molto di «mafia», io vado nel concreto, dai calcoli che ho fatto io - mi piacerebbe che ci fosse l’assessore Tabacci così salterebbe sulla sedia - a Milano l’evasione fiscale potrebbe aggirarsi intorno ai 4,5 e i 5 miliardi di euro l’anno, dati che mi piacerebbero venissero registrati.
    Secondo i miei calcoli a Milano l’evasione fiscale ruota tra i 4 miliardi e mezzo e i 5 miliardi di euro all’anno!
    Quanti di questi siano collusi con la mafia, non lo so, certamente, una parte, sì.
    Quindi al di là di tutto il dibattito che stiamo facendo sulla mafia, che abbiamo fatto prima, la strada a Borsellino e a Falcone, dico che se noi mettiamo insieme un servizio che incominci a valutare dove stanno, dove si annidano, e non sono solo i bottegai, lo dico subito, stanno anche nelle grandi imprese, nelle imprese finanziarie, stanno in poteri consistenti di questa Città, là dove si annida l’evasione fiscale probabilmente si annidano anche collusioni con la mafia.
    Anzi io dico di più, che se si mette in piedi un sistema di accertamento consistente, significativo, direi quasi di intelligence per accertare l’evasione fiscale, probabilmente ci imbatteremmo e ci imbatteremo anche con coloro che, nell’evasione fiscale, operano dentro un sistema mafioso.
    Lo dico sempre all’assessore Tabacci, così lo faccio saltare sulla sedia per la seconda volta, che se il Comune di Milano riuscisse ad accertare non il 100%, ma soltanto il 10% dell’evasione fiscale, questa cosa sarebbe l’equivalente di 480 milioni di euro all’anno, esattamente la vendita delle quote di Serravalle e delle quote della SEA, anzi, un po’ di più. Allora, capite l’importanza.
    Non stiamo facendo una mozione o un ordine del giorno generico, noi invitiamo la Giunta, così come ha già fatto col suo lavoro, a darsi una struttura nuova che è nuova per tutte le Amministrazioni: le Amministrazioni grosse lo possono fare, perché abbiamo 15 mila dipendenti, se ne dirottiamo 50 a fare questo lavoro probabilmente i risultati si portano a casa, un Comune piccolo non lo può fare, può consorziarsi però, con altri Comuni per fare lo stesso lavoro.
    Noi, insomma, diciamo ai Comuni «Non lasciamo solo allo Stato il tema dell’evasione fiscale, partecipiamo a quest’opportunità che ci viene data dal Governo e soprattutto partecipiamo in modo tale non solo perché possiamo rimpinguare delle casse che oggi sono vuote, ma perché allora dimostriamo complessivamente, come Istituzione, come stato dei Comuni che un impegno civile nella lotta sulla mafia è un impegno concreto e non si fa solo a parole.
    Così come l’impegno civile per la lotta all’evasione fiscale è un impegno concreto e non si fa solo a parole»”.
    Il Presidente Rizzo così interviene:
    “Grazie, consigliere Biscardini

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