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  • 18 febbraio 2016 - INTERVENTI NELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 18 FEBBRAIO 2016

    INTERVENTI IN BOZZA
    SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE
    DEL 18 FEBBRAIO 2016

    Omissis

    ORDINE DEI LAVORI:

    PRESIDENTE RIZZO: Consigliere Biscardini, anche lei vuole intervenire su questo? Prego.
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Sì, grazie, Presidente. Lei proprio, Presidente, ieri in Commissione ha sollevato il problema che abbiamo discusso una delibera, ancorché riguardante gli accordi di programma, che non era, come dire, una delibera, cioè era solo una delibera della Giunta che dava mandato al Sindaco di firmare l´accordo di programma, ancorché, quando verrà, sarà uguale. La domanda mia è: ma perché stiamo discutendo questo provvedimento che non è andato in Commissione?
    (Intervento fuori microfono)
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Ma non si può mettere all´ordine del giorno una cosa se non è discussa...
    PRESIDENTE RIZZO: Consigliere Biscardini, lei è arrivato, forse, con qualche minuto di ritardo, glielo rispiego, se crede.
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Prego, ma comunque non mi convincerà perché questo provvedimento non doveva essere messo all´ordine del giorno se non è stato discusso dalla Commissione.
    PRESIDENTE RIZZO: No. Guardi il programma dei lavori che lei ha avuto, c´è scritto: ”proposta di deliberazione di iniziativa consiliare in corso di iscrizione” ed è inteso che veniva discussa, e infatti io non l´ho messa in discussione, prima che la Commissione la esaminasse; però stante la rilevanza di questo provvedimento, qualora l´aula, che è sempre sovrana, non avesse posto ostacoli al fatto che, pur non passando in Commissione, si discutesse, la cosa si poteva fare. Questa è la cosa che abbiamo detto e fatto, per questo dicevo che l´avrei convinta, ero convinto che fosse così.
    Bene, allora, comunque, la delibera si farà nelle prossime sedute.

    Omissis


    N/67 – CONFERIMENTO DELLA CITTADINANZA ONORARIA DI MILANO A S.S. DALAI LAMA.

    PRESIDENTE RIZZO: La parola al consigliere Biscardini.
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Anche io sono favorevole al riconoscimento della cittadinanza onoraria per il Comune di Milano al Dalai Lama e lo sono per due ragioni precise che mi fanno dire che riesco ad essere contemporaneamente d’accordo con Gibillini e d’accordo con Morelli, perché non c’è dubbio che ci sono due problemi, uno assolutamente politico, perché il Dalai Lama rappresenta uno Stato, ha lottato per il riconoscimento dell’autodeterminazione del Tibet, ha lottato contro l’ingerenza politica e religiosa della Cina, la Cina ha tentato di influire e di condizionare pesantemente fino al confine di un’azione che certamente non può collocarsi nel rispetto dei popoli e degli Stati, ma è fuori da questa dimensione e non solo ha agito umiliando i tibetani, ma ha agito umiliando la religione tibetana, non dimentichiamoci che fino al 2007 la Cina si era arrogato il diritto di nominare lei gli esponenti religiosi della comunità tibetana, quindi c’è un dato politico evidente, noi qui nel riconoscere la cittadinanza invochiamo a livello internazionale la libertà dei popoli all’autodeterminazione contro l’arroganza di uno stato sull’altro.
    L’altro elemento è certamente il tema religioso che non voglio dimenticare perché il tema della libertà di religione ha accomunato molti di noi invece, non tutti, questo a distanza forte con la Lega, affinché Milano sia proprio la capitale del riconoscimento delle libertà di religione e di culto.
    Ancora ieri sera, proprio qui in Sala Alessi, con la consulta della laicità c’è stato un convegno sul tema della libertà di religione e tutte le persone presenti, le relazioni che si sono tenute, hanno voluto sottolineare come sia proprio un atteggiamento laico quello del riconoscimento della libertà di religione.
    È proprio nella capacità di saper crescere nella convivenza con cittadini che hanno religioni diverse da quella prevalente nel nostro Paese, ma ormai iniziano ad essere imponenti anche altre comunità, non solo i musulmani, gli ortodossi, dal punto di vista dei numeri, sono quasi uguali, nessuno li nomina mai, ma ci sono. Allora questo tema della libertà di religione oggi prende uno spessore forse ancora più forte di quello della politica, vi ricordo che i buddisti hanno aspettato dal 1946 al 2011 per avere il riconoscimento dell’intesa da parte del Governo nazionale, hanno silenziosamente, com’è tipico della religione buddista, lottato per essere riconosciuti in questo Paese, questo è un Paese che ha impiegato più di 60 anni per riconoscere la religione buddista in Italia.
    Questo tema ci consente di riaffermare che la libertà di religione è un valore civile oltre che sociale perché, probabilmente, il non voler vedere che ci sono religioni ormai che vivono insieme a noi, ci porta su uno scenario pericoloso sul piano inclinato di ammettere, nell’ipocrisia più totale, continue discriminazioni nei confronti di coloro che sono minoranza religiosa.
    Il Dalai Lama, come guida spirituale, è stato riconosciuto di una religione minoritaria.
    I primi buddisti a Milano li conobbi agli inizi degli anni 1980, non crescono tantissimi, non sono tantissimi, ma proprio perché sono la minoranza credo che dobbiamo oggi pensare di dedicare anche ai buddisti di Milano, che sono cittadini milanesi, questo riconoscimento al Dalai Lama.
    Omissis

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