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  • 08 giugno 2015 - INTERVENTO NELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DELL’8 GIUGNO 2015

    SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DELL’8 GIUGNO 2015
    omissis
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    N/221 – Gemellaggio Città Daegu – Corea del Sud
    PRESIDENTE RIZZO: La parola al consigliere Biscardini.
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Premesso che sono d’accordo con questa delibera, volevo sottolineare il fatto che è abbastanza rilevante quando si decide di fare un gemellaggio, non è una cosa di poco conto, perché una città che si gemella con un’altra in qualche modo dovrebbe lasciar intendere il senso culturale, politico ed economico di questo gemellaggio.
    Si dice che un gemellaggio non si nega a nessuno, si può anche negare se è in controtendenza rispetto ad una prevalenza d’interesse di carattere soprattutto culturale.
    Nella delibera tutto viene spiegato. La caratteristica di questa città della Corea, ancorché si chiami Città Metropolitana di Taegu, non è, secondo me, come diceva l’assessore Balzani, il fatto che sia una Città Metropolitana perché questo, di per sé, significa pochissimo, avrebbe ragione allora Lepore a dire che San Paolo, che è un’altra Città Metropolitana, ma di dimensioni enormemente più grandi di questa, anzi, nella motivazione, che qui è data, c’è scritto che è una città rilevante ma, tutto sommato, non molto grande, di 2 milioni e mezzo di abitanti, dotata di un sistema produttivo molto vivace, quindi, in qualche modo, potremmo ritenerlo anche simile a quello milanese ed in qualche modo esprime il suo senso di vivacità, di capacità innovativa.
    Ho fatto quest’intervento perché se fosse stato solo perché la città di Taegu è una Città Metropolitana avrei detto di no, nel senso che se uno non conosce le cose, dire: “Città Metropolitana della Corea del Sud”, fa venire i brividi perché potrebbe essere una schifezza enorme, segno di degrado e di conurbazione dei peggiori, anzi, tendenzialmente le Città Metropolitane nel mondo sono delle schifezze enormi, sono frutto di una cultura assolutamente diversa dalla nostra, frutto di una cultura diversa da quella delle città medie europee. Siccome non credo che a Taegu sia nato un grande scienziato, abbia avuto di passaggio persone come Leonardo Da Vinci, Alessandro Volta e altri ancora, non è una persona che ha conosciuto l’illuminismo, attenzione che i fattori demografici non possono essere il punto di riferimento dei gemellaggi. E’ la cultura, la capacità dell’innovazione, la capacità di identificarsi in modelli economici di un certo tipo, che può giustificare dei gemellaggi.
    Faccio quest’intervento per mettere in allarme l’uso positivo del termine “Città Metropolitana”, tendenzialmente nel mondo, metropoli o, peggio ancora, megalopoli è sinonimo di povertà, di degrado, di corruzione, di conurbazione, di impoverimento culturale, d’incapacità di avere una cultura propria di un certo tipo.
    La nostra Città Metropolitana è una roba di 3 milioni di abitanti, può essere ritenuta simile a questa, ma Viva Dio, è fatta di 134 Comuni e ognuno pensa di essere importante in sé. A Cassinetta di Lugagnano non vorranno mai essere milanesi, sono qui di Cassinetta di Lugagnano. La nostra cultura è la cultura dei piccoli centri, non è la cultura della Città Metropolitana, quindi, lo dico anche a futura memoria, non solo dell’assessore Balzani, se l’unica motivazione fosse quella della Città Metropolitana direi proprio che è una motivazione insufficiente.

    omissis
    Emendamento n. 109
    PRESIDENTE RIZZO: È dichiarato illegittimo. Emendamento numero 109, lo illustra il consigliere Biscardini, prego.

    CONSIGLIERE BISCARDINI: Pochissime parole per illustrare questo emendamento che, per la verità, ricalca un emendamento già presentato in occasione del bilancio dello scorso anno, peraltro acconto anche allora dal assessore Balzani, che auspica un potenziamento delle strutture amministrative del settore per quanto riguarda la lotta all’evasione fiscale, per quel che vale, sapendo quanto è forte la rigidità della burocrazia interna e la difficoltà di modificare la struttura interna della nostra Amministrazione. Ricordo che l’emendamento è collegato alla forza di carattere amministrativo per quel dispositivo di legge, adesso in parte modificato, che consentiva ai Comuni di introitare le somme accertate dalle proprie strutture amministrative.
    Non è che la cosa sia di poco conto. Non voglio fare polemiche, ma abbiamo letto tutti, nei giorni scorsi, dai giornali, che il Presidente di EXPO, la dottoressa Bracco, è in corsa in un procedimento giudiziario – poi vedremo le forme e la sostanza del provvedimento – ma che sembrerebbe risolto, almeno dal punto di vista penale, perché la dottoressa Bracco dichiara di aver pagato il fisco quanto doveva, cioè più di 1 milione di euro.
    Perché cito questa cosa? Perché un intervento dell’Amministrazione comunale improprio su questa vicenda non solo ci avrebbe fatto fare una bella figura, non solo dimostrava autonomia dell’Amministrazione rispetto ad una vicenda che, come dice il Sindaco, certamente non ci fa favorire in termini di comunicazione e di immagine, ma certamente avrebbe garantito una cosa semplice, avrebbe portato nelle casse comunali 1 milione di euro che è finito nelle tasche delle Agenzie delle Entrate. Ecco cosa vuol dire concretamente porre il problema di un rafforzamento di una struttura autonoma per la lotta all’evasione fiscale. Nel merito della vicenda di EXPO non voglio entrare, non è questa la sede, ma certamente un imbarazzo c’è, perché in qualche modo risulta del tutto normale, c’è persino un atteggiamento di poco rispetto nei confronti di persone che avendo già grandi ruoli nel privato ricoprono anche ruoli importanti nel settore pubblico.
    Pensate che fosse stato un politico che copriva una carica politica e una carica di Presidente di EXPO e fosse in pericolo di truffa nei confronti dell’erario, ci sarebbero stati meno interventi qua per chiedere dimissioni, chiarezza ed intervento, ma c’è una sorta di reverenza di fronte alla ricchezza che a me da socialista proprio non piace.
    Omissis
    Emendamento n.66
    PRESIDENTE RIZZO: La parola al consigliere Biscardini.
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Il tema è di grande rilevanza ed ha 2 aspetti da tenere distinti.
    Il primo è il contenuto dell’emendamento Cappato per la parte che riguarda la vendita di SEA e il finalizzare la vendita di SEA ad alcuni particolari interventi, per esempio la realizzazione del secondo Passante ferroviario. Su questo, in via di principio, sono assolutamente d’accordo, cioè ci sono degli interventi strategici per Milano che vengono prima del mantenimento della proprietà di SEA.
    L’aspetto che non mi convince dell’emendamento di Cappato, sul quale da subito dichiaro la mia astensione, è proprio la vendita di SEA. Una vendita di SEA, così com’è SEA, è uno dei pericoli più gravi al mondo. Privatizzare i monopoli è un errore. Il problema della privatizzazione di SEA è la rifunzionalizzazione della gestione dei monopoli, per esempio, per mettere in competizione Malpensa e Linate affinché, in uno spirito di grande competizione, possano essere virtuosi nella produzione di traffico aereo, quindi, affinché possano entrare entrambi nel tema più generale nel ruolo che il sistema aeroportuale lombardo possa svolgere.
    Lo dico per memoria, non so se sarò qui nel 2017, non so se ci sarà Cappato, però, a futura memoria prima della privatizzazione di SEA sono un sostenitore della realizzazione di 2 SEA, una che gestisce Malpensa ed una che gestisca Linate, in modo che quando si dovessero privatizzare non privatizziamo un monopolio. Il monopolio lo abbiamo conosciuto, si chiama Alitalia, e ci ha portato ad impoverire la potenzialità del sistema aeroportuale lombardo.
    omissis

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