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  • 19 marzo 2015 - NTERVENTO NELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 19 MARZO 2015 omissis Ordine del giorno n.1, a firma del consigliere Bertole’ ed altri, collegato alla deliberazione N/208 - Servizio Idrico Integrato: “Modalita’ di organizzazione del servizio idrico integrato”.

    INTERVENTO IN BOZZA
    SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE
    DEL 19 MARZO 2015

    omissis

    Ordine del giorno n.1, a firma del consigliere Bertole’ ed altri, collegato alla deliberazione N/208 - Servizio Idrico Integrato: “Modalita’ di organizzazione del servizio idrico integrato”.

    PRESIDENTE RIZZO: La parola al consigliere Biscardini.
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Condivido la dichiarazione fatta dall’assessore Maran perché molto onestamente coglie il fatto principale di questa delibera che definisce un programma di investimenti finalizzati all’erogazione dei servizi per i cittadini milanesi.
    Mi sono astenuto sulla delibera e non voterò quest’ordine del giorno. Ne ero convinto prima, ma da quando sono Consigliere della Città Metropolitana mi è chiarissimo il fatto che io, come altri Consiglieri, siamo in perfetto conflitto di interessi tra l’essere cittadino di questa città, Consigliere di questa città, eletto per difendere gli interessi di questa città e contemporaneamente per effetto di una lezione di secondo grado, Consigliere di un ente che su questa materia potrebbe essere assolutamente in conflitto di interessi con la delibera che abbiamo poc’anzi votato nella direzione detta poc’anzi dall’assessore Maran, cioè, che è una delibera finalizzata a definire l’ambito di azione del Comune di Milano per quanto riguarda il tema dell’acqua e l’erogazione dei servizi idrici. Pur non condividendolo, ha perfettamente ragione il consigliere Bertolè quando dice che la delibera è viziata dal fatto che si è introdotto l’argomento della Città Metropolitana, è ben specificato nella delibera ed è ancor meglio specificato, per questo non lo condivido, nell’ordine del giorno che è stato presentato.
    Non sono convinto che la nascita la Città Metropolitana debba far scattare, per automatismo, un processo di riorganizzazione aziendale dei servizi del nostro territorio affinché diventino tutti servizi e aziende di livello metropolitano. Prima di dire questa cosa che è espressione di una dichiarazione di carattere ideologico, voglio capire quali sono gli interessi veri che la logica di unificazione delle aziende – in questo caso parliamo di acqua, tra un po’ potremmo parlare di servizi di trasporto ed altro ancora – di per sé garantisce servizi migliori a costi inferiori ai cittadini se l’azienda, in nome di una vecchia logica capitalistica delle economie di scala, debba essere assolutamente unitaria e unica.
    Non sono d’accordo che si metta in un ordine del giorno che entro un anno si procede in questa direzione, si procede in questa direzione se è conveniente farlo e non perché abbiamo un ente (la Città Metropolitana) che ci obbliga ad andare in questa direzione, non obbliga nessuno.
    Ci sono fior di sistemi territoriali in cui le aziende, nell’erogazione dei servizi, possono essere molteplici e possono rispondere ad interessi dei cittadini sia in termini di tariffe sia in termini di erogazione del servizio. Faccio notare questa cosa facendo notare in aggiunta che c’è un vulnus politico ulteriore, oltre a quello del conflitto di interessi che dicevo prima, che riguarda il fatto che e la Città Metropolitana non è fatta dalla Città Metropolitana e basta – dai magnifici 24 Consiglieri metropolitani – è fatta da 134 Comuni e voglio far notare che quest’ordine del giorno non considera la partecipazione dei Comuni nella decisione di questa scelta. È come se i Comuni oramai abbiano dato una sovranità alla Città Metropolitana che li dovrebbe rappresentare in nome di questa visione ideologica centralistica e aziendalistica di cui non sono assolutamente d’accordo.
    Il testo dice: “Il Comune di Milano e la Città Metropolitana”. Abbiamo partecipato ad un convegno in Provincia, abbiamo parlato di Mantova, si è parlato di tante cose molte interessanti. Non è assolutamente detto che la strada debba essere segnata nella direzione di un’unica grande azienda unitaria tra il Comune di Milano e Provincia di Milano. Si dice che il Comune di Milano paga poco le tariffe e quelli fuori pagano di più, quindi, alla fine pagheranno tutti quanti in egual modo; chi l’ha detta questa fesseria?
    Come Consigliere comunale di Milano rappresento gli interessi di Milano e dico ai cittadini di Milano che non è detto che la nascita di un’azienda unica faccia gli interessi dei cittadini di questa città, pertanto non voto quest’ordine e del giorno.
    omissis

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