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  • 24 novembre 2014 - INTERVENTO NELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 24 NOVEMBRE 2014- Informativa della Giunta su Luoghi di culto

    INTERVENTO IN BOZZA
    SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE
    DEL 24 NOVEMBRE 2014

    omissis

    Informativa della Giunta su Luoghi di culto


    PRESIDENTE: La parola al consigliere Biscardini, successivamente al consigliere De Pasquale. Prego.

    CONSIGLIERE BISCARDINI: Grazie, Presidente. Sarò molto breve, perché mi sembra che il problema di fondo sia quello di prendere atto che stiamo finalmente facendo un atto politico. Un atto politico che rispetta il principio generale della libertà di religione e un atto politico che va incontro a degli interessi sociali di questa città, anzi, direi che la Milano sociale ha il diritto di avere luoghi di culto per tutte le confessioni religiose, così come la Milano città europea, mondiale, di cui tutti si riempiono la bocca, ha invece il dovere di dare alle religioni un luogo di culto adeguato, compreso quello per la religione e la comunità mussulmana. Sostanzialmente di questo stiamo parlando. Poi vedremo il bando che deve essere fatto, secondo me, molto celermente e il più snello possibile. Bisogna evitare che nel bando ci siano già dei pregiudizi ideologici e pareti ideologiche un po´ troppo preordinati. Bisogna evitare che nel bando si parli e si lasci intendere che si parli di sicurezza. La sicurezza è nelle mani delle forze dell´ordine di questo paese e le responsabilità per eventuali reati penali e civili sono responsabilità individuali, non possono essere ascritti a comunità, a gruppi o, men che meno, alle religioni. Quindi, il tema è semplice: fare in questa città quello che avviene in quasi tutte le altre città del mondo, soprattutto del mondo occidentale, dove le religioni hanno legittimità, hanno libertà di esprimersi, hanno la possibilità di professare la propria fede in condizioni dignitose.
    A questo punto, dato che parliamo sempre di questa questione quasi con la premessa di vederne gli aspetti negativi, cerchiamo di vedere gli aspetti positivi. Cerchiamo di vedere questa scelta politica che fa l´Amministrazione comunale, con cui Milano purtroppo è in ritardo rispetto alle risposte che deve dare, come una opportunità che, secondo me, prima di tutto è una opportunità sociale. Noi dobbiamo togliere dalla clandestinità, dalle difficoltà, dal degrado a volte, cittadini che ormai cominciano ad essere numerosi e che vogliono pregare nelle condizioni in cui pregano le altre religioni. Ha fatto bene il consigliere Forte a citare la maturità di Milano addirittura prima del 1945. Il fatto è che abbiamo delle sinagoghe e che abbiamo delle chiese evangeliche è il segno che allora quella era la priorità. Io mi interesso di libertà di religione da almeno trent´anni. Trent´anni fa il tema della comunità mussulmana non c´era a Milano, c´erano altre religioni, persino gli Hare Krishna che adesso sono spariti, c´erano i buddisti che oggi sono cresciuti, ma oggi abbiamo l´emergenza di un numero consistente di nostri cittadini e di cittadine italiani, non dimentichiamoci mai questa cosa, che professano questa religione. Io, quindi, vedo questa come una opportunità sociale e come una opportunità urbanistica.
    Io ho sempre detto che se dovessero arrivare più domande dovremmo capire come faremo a rispondere alle domande successive. Se in coda arriveranno altre richieste, cosa facciamo, le lasciamo fuori? No, dobbiamo preoccuparci subito di andare avanti e assolvere questo tipo di impegno che ci stiamo prendendo. Quando parlo di opportunità urbanistica intendo l´insieme della possibilità di organizzare funzioni. Io non vedo un luogo di culto, che sia cattolico, che sia islamico o ebraico, come un luogo chiuso. Vedo questi luoghi anche di integrazione, di integrazione anche di cittadini che non professano quella religione. Io sono andato all´oratorio e adesso sono ateo. Sono andato però volentieri all´oratorio. Non so se sono diventato ateo perché sono andato all´oratorio oppure no, ma dico che il modo in cui si vivono i luoghi della religione vanno oltre la religione stessa, sono fatti di cultura, fatti che dobbiamo rispettare e luoghi che dobbiamo rispettare e vedere come grandi opportunità per tutti.

    PRESIDENTE: Grazie, consigliere Biscardini.

    omissis

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