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29 giugno 2005 - Atto n. 4-08950 - Produzione di energia nel Sud Lombardia

Seduta n. 830
PIATTI , COMINCIOLI , BAIO DOSSI , RIPAMONTI , AGONI , MALABARBA , PAGLIARULO , BISCARDINI , CHIUSOLI , GIOVANELLI , CORTIANA , MACONI , BASSO , MURINEDDU , PILONI , PIZZINATO , VICINI , VITALI , BONFIETTI , STANISCI - Ai Ministri delle attività produttive e dell´ambiente e per la tutela del territorio. -
Premesso che:
il 18 novembre 2004, in una interrogazione ai Ministri in indirizzo (3-01847), si ponevano quesiti precisi sulla programmazione relativa ai nuovi impianti o ampliamenti di impianti esistenti per la produzione di energia nel Sud Lombardia che, citava testualmente l´interrogazione, ”se accolti esaurirebbero da soli le previsioni di fabbisogno indicate dal Ministero delle attività produttive”;
l´interrogazione, che non ha avuto risposta, menzionava in particolare la situazione della provincia di Lodi dove in un raggio di pochi chilometri si segnalavano la richiesta di un nuovo impianto turbogas a ciclo combinato (Comune di Bertonico) e una richiesta di ampliamento del gruppo Endesa di Tavazzano per ulteriori 800 MGW, per una capacità produttiva totale di 2.640 MGW, si chiedevano i dati ufficiali delle emissioni in atmosfera prima di programmare nuovi impianti, nonché le valutazioni dei Ministri competenti sulle due centrali e sugli effetti che ”si produrrebbero in un territorio a prevalenti produzioni agricole e lattiero-casearie che sarebbero inevitabilmente danneggiate da tali insediamenti”;
nei mesi scorsi la Provincia di Lodi e tutti i 61 Comuni del territorio, insieme alle forze produttive, ambientali, associative e politiche, hanno assunto iniziative fortemente partecipate per tentare di avere un confronto politico-istituzionale con la Regione Lombardia, che si è sottratta invece a tale confronto (la necessità di programmare, l´estrema vicinanza dei due impianti, l´entità delle polveri sottili, ecc.), limitando la sua iniziativa a una deliberazione di idoneità per il sito relativo all´impianto di Bertonico, mentre incombe presso il Ministero delle attività produttive la conferenza di servizio per il medesimo impianto;
il disegno di legge presentato dal Governo e definito ”sblocca-centrali”, come prova l´esperienza della Provincia di Lodi, nel semplificare le procedure ha svuotato totalmente la programmazione e svilito il ruolo degli Enti locali che non hanno nemmeno diritto a un confronto politico istituzionale, né di avere risposte esaurienti sulle due centrali previste, perché sarà ”la procedura” a decidere;
anche il Vescovo di Lodi ha chiesto ai Ministeri competenti e al Presidente della Regione, in armonia con le istituzioni locali e con i sentimenti dei cittadini lodigiani, di sospendere temporaneamente il provvedimento e di riaprire un confronto istituzionale serio;
nuove iniziative di mobilitazione sono state programmate nei prossimi giorni dalle istituzioni locali,
gli interroganti chiedono di sapere:
quali siano le valutazioni dei Ministri in indirizzo su tale vicenda e se non intendano, con una specifica riunione, riaprire un confronto serio e sereno con le istituzioni lodigiane;
se i Ministri in indirizzo ritengano che in una fase politica definita ”federalista” il confronto fra istituzioni e la necessità di una seria programmazione non debbano essere sostituiti dal silenzio delle istituzioni superiori e dal ”primato” della ”procedura” che, tutt´altro che neutrale, tenta di eludere le domande semplici che cittadini e amministratori pongono: ”Perché due centrali così vicine in un´area già fortemente compromessa dalle polveri sottili? Chi assume le decisioni? Con chi ci confrontiamo?”. torna indietro »
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