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  • 09 dicembre 2004 - Atto n. 4-07802 - Mancato versamento della quota italiana al Global Fund per la lotta all´AIDS, la tubercolosi e la malaria

    - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro degli affari esteri. -

    Premesso:

    che l´Italia nel 2004 non verserà la sua quota annuale al Global Fund per la lotta all´AIDS, la tubercolosi e la malaria. A dare questa notizia è stato lo stesso direttore generale per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli affari esteri Giuseppe Deodato che, intervenendo nel corso di un incontro organizzato dal comune di Bologna nell´ambito delle ”Giornate per la cooperazione italiana”, ha parlato degli impedimenti italiani per onorare l´impegno assunto già in sede di G8 a Genova di versare annualmente una quota pari a 100 milioni di euro;

    che il Governo ha, infatti, già perso la prima scadenza del 31 luglio e la seconda, quella del 30 settembre, per il versamento al Fondo globale, nato nel 2001 per iniziativa del G8. Con la manovra di assestamento del bilancio dello Stato il capitolo 2180 di bilancio, destinato ai contributi volontari alle organizzazioni internazionali, è stato ridotto di 180 milioni di euro; il taglio ha anche inciso fortemente su numerosi nostri impegni di cooperazione allo sviluppo: dagli aiuti al Darfur, all´Afghanistan, all´Iraq e all´Africa Sub-Sahariana, al programma antipolio dell´OMS e sul 70% del fondo destinato alle organizzazioni non governative per i loro programmi, nonché sull´intera riserva da destinare al Fondo globale per la lotta all´AIDS, la tubercolosi e la malaria;

    tale mancato finanziamento, oltre a produrre un pessimo effetto sulla reputazione del nostro paese in campo internazionale, rischia di pregiudicare gravemente anche le attività del Fondo stesso: gli USA si sono impegnati a stanziare 547 milioni per il 2004, a patto però che questa cifra non superi il 33% del totale dei contributi ricevuti. Senza i soldi italiani a questa cifra potrebbero così mancare una quarantina di milioni di dollari. Il Fondo, grazie agli stanziamenti promessi dagli Stati aderenti, ha previsto di sottoporre a cure, nei prossimi 5 anni, 1,6 milioni di malati di AIDS, di effettuare 15 milioni di trattamenti anti-Tbc, di distribuire 145 milioni di trattamenti farmaceutici anti-malaria. Tutto questo, a causa del voltafaccia dell´Italia, viene ora messo in dubbio,

    si chiede di sapere:

    come e in che modo siano state spese le risorse disponibili per le attività del Ministero degli affari esteri, alla luce sia delle riduzioni di bilancio intervenute nel corso dell’anno sia di nuovi trasferimenti di risorse autorizzate dalla Ragioneria dello Stato;

    quali siano le motivazioni che hanno distolto le risorse disponibili dal finanziamento nel 2004, anche parziale, del Global Fund;

    come, in che modo e con quali tempi il Governo intenda onorare l´impegno internazionalmente assunto per il 2004 e gli anni a venire verso il Fondo globale per la lotta all´AIDS, la tubercolosi e la malaria, con particolare riferimento alla risposta che il sottosegretario di Stato per gli affari esteri Alfredo Mantica ha dato ad una precedente interrogazione in materia (interrogazione a risposta scritta 4-10945, presentata alla Camera dei deputati dall´on. Umberto Ranieri il 20 settembre 2004) in data 8 novembre 2004, nella quale, tra l’altro, afferma: “Siamo tuttavia attivamente impegnati a sollecitare una revisione di queste misure - che incidono su impegni assunti internazionalmente dal Presidente del Consiglio dei ministri in tema di lotta alle pandemie - pur nella consapevolezza che altri impegni inderogabili assunti nel corso dell´anno, tra i quali i contributi per l´assistenza umanitaria in Iraq e per la lotta alla poliomielite, sono stati fatti gravare sugli stessi fondi del capitolo di bilancio utilizzato per il finanziamento del GFTAM. Per questa ragione auspichiamo vivamente non solo lo ´scongelamento´ dei fondi di cooperazione allo sviluppo ma anche un´adeguata integrazione degli stessi, al fine di garantire il versamento entro il 31 dicembre dell´intera seconda tranche del nostro contributo al Fondo globale. Sulla questione il ministro Frattini ha personalmente sensibilizzato i colleghi di Governo ed in particolare il Ministro dell´economia e delle finanze”;

    se il Governo, altresì, sia consapevole del danno già arrecato alla credibilità internazionale del nostro paese, considerando anche che se non verrà posto immediato rimedio al pagamento della quota, già nella legge finanziaria 2005, si realizzerebbe un precedente che non ha memoria nella storia della nostra Repubblica e che sarebbe a dir poco indecente per un paese che siede al tavolo delle nazioni maggiormente industrializzate.

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